Sono appena finiti Gli Stati Generali. Diversi annunci si stanno susseguendo. Chi è favorevole, chi contrario. Non ha importanza la fazione politica. Quello che importa è che si faccia qualcosa. Questo Paese è rimasto troppo indietro. È un paese vecchio, farraginoso. Abbiamo accumulato talmente tanto ritardo che ci vorranno anni per recuperare. Oltre alla concorrenza, le imprese si devono battere anche contro uno stato. Uno stato che avversa le imprese, non le agevola, le ostacola con una valanga di burocrazia, le taglieggia con leggi fumose e anacronistiche; basta scaricare il Codice della Privacy. L'Europa ha emesso il GDPR, 99 articoli che filano lisci, organizzati, chiari. Noi, dovevamo solo fare il copia incolla. Abrogare tutto le vecchie leggi che venivano superate o inglobate e promulgare la nuova. Invece abbiamo una legge che, come al solito, riesce a complicare tutto, con richiami, rinvii, eccetera. A chi giova?

L'Italia, il popolo, il sistema produttivo, abbiamo tutti bisogno di semplificare questo Paese tanto complicato e difficile. È ora! Non è più possibile rinviare.

Il futuro deve essere agile, snello, rapido e veloce. Il futuro può essere azzurro se ci svegliamo o nero se perseveriamo.

 

Tempestività

Avevo già assistito ad un episodio del genere, quando ci fu la guerra del Golfo. Alla fine del conflitto del Kuwait, era il momento di ricostruire la regione. Tutti i paesi corsero a spartirsi la ricca torta della ricostruzione. Ma l'Italia rimase ferma al palo per l'eccesso di burocrazia, ci volle tempo per togliere l'embargo, e le ottime aziende italiane rimasero a bocca asciutta per inerzia dell'allora governo, perché fare affari in quell'area era stato precedentemente dichiarato off limits. Ci sarebbe voluta tempestività.

Ci risiamo, l'economia nazionale sta soffrendo, forse come non ha mai sofferto dal dopoguerra. È una guerra. Gli avvoltoi, non i falchi, gli "amici" avvoltoi sono pronti a sbranarci per un tozzo di pane. Forse già si prefigurano quanto già fatto alla Grecia. E ora, potrebbe toccare a noi.

Tempestività.

Ci vuole tempestività per aiutare le nostre aziende. Ci vuole tempestività per sostenere professionisti, autonomi e lavoratori. Ci vuole tempestività per non far sgretolare l'economia del Paese già di per sé ridotta male.

Non facciamoci rallentare dalla burocrazia anche questa volta, come mille altre volte.

In questo momento difficile, disastroso e mai visto, ci vuole tempestività!

 

Popcorn, patatine e ...

l'Italia è ferma. Il commercio si è fermato. I servizi pure e buona parte dell'industria. Penso che più della metà del Paese sia fermo. Non so quanto sia metà del PIL ma sicuramente più di 25 miliardi e anche più di 50 miliardi.

Mi domando quante persone sono state licenziate o lo saranno nei prossimi mesi, a quante non verranno rinnovati quei contratti dalla durata "istantanea" o ancora peggio, quei contratti che raggruppano le peggiori clausole dei peggiori contratti.

Mi domando quanti autonomi andranno alla Caritas, quante partite IVA non potranno pagare i loro tributi quanti negozi non alzeranno più la saracinesca e quante aziende chiuderanno.

Mi domando quale paese permette tutto ciò.

Ho sentito che abbiamo stanziato 25 miliardi e ho pensato "bruscolini". Poi la Merkel ne stanzia 350. Poi Trump 1000 miliardi, no, ci ho ripensato, 2000 miliardi. Già, 25 miliardi o come annunciato oggi 50 miliardi. Bruscolini!

Il PIL dell'Italia è circa milleottocento miliardi 1.800.000.000.000.000. Nei giorni scorsi il governo ha annunciato una perdita del PIL dell'otto per cento che sarebbero circa 144 miliardi e quindi, quelli stanziati già sono bruscolini ma, la mia previsione è che' l'Italia perderà più del 30% del PIL. Stiamo parlando di oltre 500 miliardi. Davanti a questa perdita lo stanziamento di 25 + 25 miliardi = 50 miliardi sono solo e decisamente BRUSCOLINI!

Da sempre penso che la maggioranza delle piccole medie imprese italiane (PMI) sono gestite in modo illogico ed approssimativo. Un altro aspetto inquietante è che, spesso non è neanche considerata la meritocrazia, fatto inammissibile per un'azienda privata che dovrebbe fare della qualità e competitività il fattore portante. Non solo, una parte sostanziale di queste esercita in maniera spesso al limite della legalità ed in barba alle più comuni regole di deontologia, etica e rispetto e responsabilità sociale.

A mio giudizio, quanto sta avvenendo in questo momento nel nostro Paese a causa del Corona Virus, determinerà, come ogni crisi, una dura selezione naturale che decimerà quelle aziende così poco attrezzate, strutturate ed approssimative così simili all'Armata Brancaleone.

Se da una parte mi colpisce e mi dispiace perché ne faranno le spese, come al solito, chi sfortunatamente vi lavora, dall'altra parte, questa è l'occasione affinché, le proprietà cambino mentalità, adeguino il loro modo di operare e si disciplinino a partire dai vertici stessi, non perché "s'ha da fà" ma perché ci si crede.

P.Belletti